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Problemi di cronologia dell'arte rupestre della Valcamonica

Atti della XXVIII riunione scientifica IIPP “L’arte in Italia dal Paleolitico all’età del Bronzo”

L’analisi cronologica qui affrontata prende le mosse dalla distinzione delle incisioni rupestri della Valcamonica in due gruppi fondamentali: un primo gruppo comprende un’arte schematica e un linguaggio simbolico, con scene prive di azione (stili I-III di Anati), e un secondo caratterizzato, invece, da un linguaggio descrittivo e narrativo (stile IV di Anati). Il passaggio dal III al IV stile può essere datato non prima dell’VIII secolo a.C., sulla base di alcune considerazioni circa il diffondersi della civiltà urbana dal Mediterraneo orientale all’Italia e all’Europa centrale e l’affermarsi della cavalcatura in Italia e nell’area alpina a partire dal IX-VIII secolo a.C. Nell’arte rupestre camuna le più antiche figure di cavalieri compaiono nello stile IV-I (Seradina 1-12 C, 11-19, III-18, Il, 22, Dos dell’Arca). Altri punti fermi per la cronologia degli stili dal I al III devono essere ricercati attraverso la definizione tipologica delle raffigurazioni, le loro sovrapposizioni e alcune considerazioni culturali. Se lo stile III-A risale in parte alla piena età del Rame, corrispondente all’epoca della cultura di Remedello (massi istoriati di Bagnolo 1 e 2, masso di Bomo, Cemmo 1 e 2, roccia del Capitello dei Due Pini) e in parte alla fine di tale periodo, caratterizzato dalla cultura del Vaso Campaniforme (Cemmo 3 e 4), tra di esso e il IV stile vi è uno spazio temporale che corrisponde a tutta l’età del Bronzo. Per la cronologia degli stili di questo periodo sono utili alcune rocce di Luine (n. 66, 32, 30 E, 35 A, 34C, 19 B) e Foppe di Nadro (n. 17). Esse presentano figurazioni di asce la cui forma è attribuibile a tipi in parte delle fasi recenti dell’antica età del Bronzo e in parte della media età del Bronzo (stile III-B di Anati). La roccia delle Griselle, presso Torri del Benaco (lago di Garda), presenta, invece, figure umane in atto di adorazione di spade con codolo a bastone e lama di forma gigliata, un tipo che si può datare verso la fine del Bronzo Recente e gli inizi del Bronzo Finale (stile III-C di Anati). Per quanto riguarda le sovrapposizioni è importante, ai fini della cronologia delle figure di oranti schematici degli stili I e Il – datati al Neolitico da E. Anati – la roccia del Dos di Costapeta, che mostra la raffigurazione di tre differenti tipi di lance, ciascuna con un preciso valore cronologico: I tipo da collocare probabilmente entro il Bronzo Antico; II tipo databile al Bronzo Medio o Recente; III tipo attribuibile al Bronzo Recente-Finale e agli inizi dell’età del Ferro. È possibile osservare che l’unico dato certo per quanto riguarda la cronologia degli oranti in Valcamonica è che si trovano sempre sottoposti a figure dello stile IV e quindi sono anteriori all’età del Ferro. La loro datazione non può, però, essere circoscritta al solo Neolitico. Infatti, al Dos di Costapeta gli oranti risultano sovrapposti sia a cuspidi di lancia del primo tipo (Bronzo Antico) sia a quelle del secondo tipo (Bronzo Medio o Recente), mentre sono sottoposte a figure di lancia del terzo tipo, in particolare a una cuspide di tipo fiammato databile verso il XIII-XII secolo a.C. Quindi una figura dello stile II-A di Anati compare in un periodo corrispondente allo stile III-C. Per risolvere questa contraddizione, è necessario operare una suddivisione tra le figure di oranti schematici, distinguendo quelli con braccia e gambe piegate ad angolo retto, probabilmente realmente neolitici, da quelli con gambe e braccia a U o a semicerchio, a testa distinta e con atteggiamento dinamico, come quelli raffigurati al Dos di Costapeta, che sono databili alla piena età del Bronzo.

R.C. DE MARINIS – Problemi di cronologia dell’arte rupestre della Valcamonica

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