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Early Homo from Dmanisi, Georgia

SEGNALAZIONI DEI SOCI

Postcranial evidence from early Homo from Dmanisi, Georgia

Nature, 449: 305-310

Il sito di Dmanisi (datato alla transizione Plio-Pleistocene, circa 1, 77Ma) è noto per aver restituito una abbondante documentazione archeologica e paleoantropologia attestante la prima presenza del genere Homo fuori del continente africano. Il record di Dmanisi (unito a quello di altre località africane) ha fornito un contributo sostanziale alla nostra conoscenza della morfologia cranio-mandibolare delle forme plio-pleistoceniche di Homo. Ad oggi tuttavia, i dati sulla anatomia dello scheletro postcraniale delle forme più antiche di Homo erano estremamente limitati. Dmanisi contribuisce a colmare questa lacuna. L’articolo fornisce la descrizione dell’abbondante materiale scheletrico scavato negli ultimi anni dal sito di Dmanisi. La documentazione comprende uno scheletro parziale di un individuo giovane (associato con i già noti resti craniali D2700/D2735), ed i resti di altri tre individui adulti, uno relativamente robusto (probabilmente da associare alla mandibola D2600) e due più gracili (uno dei quali probabilmente associato al piccolo cranio D3444/D3900).
Lo studio di questi resti dimostra che gli ominidi di Dmanisi presentavano un mosaico di caratteri primitivi e derivati. I caratteri di primitività sono rappresentati da un basso quoziente di encefalizzazione (rapporto tra capacità cranica e taglia corporea) e da tratti “arcaici” negli arti superiori come l’assenza di torsione nell’omero. Gli aspetti più derivati invece sono costituiti da proporzioni corporee di tipo moderno e da un anatomia degli arti inferiori che dimostra una pienamente acquisita ed efficiente capacità di effettuare spostamenti su lunghe distanze.
I primi ominidi ad aver lasciato il continente africano per espandere il loro areale di distribuzione nelle zone temperate dell’Eurasia non avevano ancora acquisito una anatomia scheletrica pienamente moderna, ma conservavano molti dei tratti primitivi tipici di Homo habilis o delle australopitecine, associati a proporzioni corporee e anatomia della locomozione tipici delle forme più evolute di Homo.
Al progetto internazionale Dmanisi collabora un gruppo di ricerca italiano di cui fanno parte oltre al coordinatore Prof. Lorenzo Rook anche Massimo Delfino (che collabora alle ricerche in ambito paleontologico), Laura Longo (per lo studio tecno-funzionale delle industrie) e Francesco Berna (per la caratterizzazione mineralogico geochimica dei sedimenti). La partecipazione italiana al progetto Dmanisi è finanziata dal Ministero degli Affari Esteri (DGPCC-V) e rientra tra gli accordi bilaterali tra i Italia e Georgia.

Lordkipanidze D., Jashashvili T., Vekua A., Ponce de Leon M.S., Zollikofer C.P.E., Rightmire G.P., Pontzer H., Ferring R., Oms O., Tappen M., Bukhsianidze M., Agusti J., Kahlke R., Kiladze G., Martinez-Navarro B., Mouskhelishvili A., Nioradze M. & Rook L. (2007). Postcranial evidence from early Homo from Dmanisi, Georgia. Nature, 449: pag. 305-310.

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