News, Eventi, Mostre

Qui trovi tutte le news, mostre ed eventi organizzati dall'Istituto.

Il Garagnone 4000 anni fa era già abitato?

Spinazzola (BAT) Sala Innocenzo XII
14 settembre 2023 ore 18.00

L’archeologia del sito del Garagnone è stato un aspetto finora passato in sordina e quindi meno valorizzato rispetto alla notevole rilevanza paesaggistica del luogo, avvalorata anche dalla presenza dei resti del castello medievale su una delle alture. L’importanza archeologica e storica del sito, che ha preso consistenza negli ultimi anni, richiede allora, a conclusione della campagna archeologica 2023, un primo evento pubblico che promuova la conoscenza degli aspetti più antichi della stratificazione culturale del locale paesaggio: il 14 settembre prossimo, a Spinazzola, presso la Sala Innocenzo XII, alle ore 18.00, si parlerà infatti dell’antico abitato del Garagnone, raccontando come la ricerca archeologica, andando indietro nel tempo, stia consentendo di metterne a fuoco alcuni aspetti salienti, risalenti a 4000 anni fa circa

GROTTA DI PIETRA SANT’ANGELO (CALABRIA) – CAMPAGNA DI SCAVI ARCHEOLOGICI

10-30 SETTEMBRE 2023

Riprenderanno a settembre gli scavi nella Grotta di Pietra Sant’Angelo (San Lorenzo Bellizzi, Cosenza), nel Parco Nazionale del Pollino. Il giacimento archeologico è caratterizzato da una sequenza stratigrafica con livelli riferibili all’Eneolitico, al Neolitico e al Paleolitico superiore. Alla fase di frequentazione neolitica è riferita una sepoltura con inumato in connessione anatomica, datata col radiocarbonio a 7000 anni da oggi. Le nuove esplorazioni sonderanno il deposito oltre i livelli di un focolare riferibile a 14.500 anni da oggi. Alla campagna di scavi si affiancheranno ricognizioni speleo-archeologiche nel territorio, molto ricco di cavità naturali, nonché attività laboratoriali.

Per informazioni generali e per la presentazione della propria istanza di partecipazione (da inoltrare entro il 31 agosto 2023), cliccare sul seguente link: http://www.enzodeimedici.it/pietra-santangelo-2023/

Conferenza “Nuove ricerche archeologiche nell’insediamento protostorico di Villamarzana Acquisizioni recenti e prospettive”

Nell’ambito del progetto “Prima Europa. La protostoria del Polesine”, mercoledì 26 luglio 2023, ore 21.00, a Villamarzana presso il Teatro Parrocchiale, si terrà la conferenza “Nuove ricerche archeologiche nell’insediamento protostorico di Villamarzana Acquisizioni recenti e prospettive”.

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La Sardegna, il Mediterraneo e l’Atlantico fra il secondo ed il primo millennio a.C.

Si informa che il Convegno Internazionale “La Sardegna, il Mediterraneo e l’Atlantico fra il secondo ed il primo millennio a.C.” si terrà a Villanovaforru-Villanovafranca il 13-15 ottobre 2023

Per la Sessione poster, si invitano gli interessati a comunicare titolo, abstract (1500 caratteri spazi inclusi) e nome degli autori alla mail infoconferencesardinia@gmail.com entro il 10 agosto.

È prevista la pubblicazione dei contributi negli Atti del Convegno entro il 2024.

Call for Posters
Per la Sessione poster, si invitano gli interessati a comunicare titolo, abstract (1500 caratteri spazi inclusi) e nome degli autori alla mail infoconferencesardinia@gmail.com entro il 10 agosto.

È prevista la pubblicazione dei contributi negli Atti del Convegno entro il 2024.

Call for Posters
Per la Sessione poster, si invitano gli interessati a comunicare titolo, abstract (1500 caratteri spazi inclusi) e nome degli autori alla mail infoconferencesardinia@gmail.com entro il 10 agosto.

È prevista la pubblicazione dei contributi negli Atti del Convegno entro il 2024.

Call for Posters

FONDATION FYSSEN -Call for projects and nominations

Fondation Fyssen aims is to “encourage all forms of scientific inquiry into cognitive mechanisms, including thought and reasoning, which underlie animal and human behavior, their biological and cultural bases, as well as phylogenetic and ontogenetic development”.

The areas supported by the Foundation are: Ethology, Psychology, Neurobiology, Social Anthropology, Ethnology, Human Palaeontology and Archaeology.

As part of its activities, the Fondation Fyssen will award:

Research grants: Form to fill in on our website from September 4th, 2023.
 

An International Prize:  
The 2023 Fyssen International Prize will be awarded for research in: 

COGNITION AND RELIGION
Cognition plays an important role in theories of religion and religious practices can evidently influence cognitive processes – but how is the relation between the two best captured and is there one approach that can account for influences in both directions ?

The Prize will be awarded to an internationally recognized scholar who has significantly advanced our understanding of the relation between cognition and religion.

The award for the International Prize is 100 000 €.

Archeologia Preventiva (in Italia) in Sapienza

Il giorno lunedì 10 luglio si discute di Archeologia preventiva in Sapienza, presso l’Odeion del Museo dell’Arte classica, dalle 9:30 alle 18:45.

L’Università di Roma “La Sapienza” è da tempo interessata a cercare di raccordare le diverse Istituzioni nel quadro della ricerca e professione archeologica, nonché le imprese appaltanti e archeologiche e le associazioni professionali, per creare un ambiente di dialogo e di positiva crescita della disciplina, nonché per calibrare la didattica in rapporto alle incombenze del lavoro e alle esigenze dei diversi stakeholder, sempre con il faro della tutela in primo piano.

Questo incontro vuole coinvolgere in una stessa sede di discussione i fondamentali attori del processo, per ribadire l’importanza dell’Archeologia preventiva, segnarne i progressi e discutere delle possibilità di miglioramento; non ultimo, vuole porre il problema del livello e del modo di insegnamento universitario della disciplina.

L’incontro  ha avuto una vasta adesione da parte:

– del Ministero della Cultura (Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (ABAP), Istituto Centrale per l’Archeologia (ICA), Soprintendenze territoriali dal Nord, Centro e Sud Italia (Soprintendenze ABAP di CO-LC-MB-PV-SO-VA; di VT ed Etruria meridionale; per l’Area metropolitana di Napoli; di CS; per la Città metropolitana di Reggio Calabria-VV))

– delle Stazioni appaltanti nel campo delle grandi infrastrutture viarie e delle energie rinnovabili (ANAS, ENEL Green Power);

– delle Ditte archeologiche (Cooperativa Archeologia; Cooperativa Arkeos);
– delle Associazioni professionali di categoria (Associazione Nazionale Archeologi; Confederazione Italiana Archeologi; Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia);
– delle Università del Nord, Centro e Sud Italia, in relazione all’insegnamento dell’Archeologia Preventiva nei corsi di studio magistrali e nelle Scuole di Specializzazione in Beni Archeologici (Università Ca’ Foscari di Venezia, di Pisa, Sapienza di Roma, del Salento).

(modalità ibrida zoom – https://uniroma1.zoom.us/j/92957700587) 

Presentazione Archeologia Preventiva

Scarica qui il Programma

È venuto a mancare il Prof. Carlo Lugliè

L’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria si stringe attorno ai familiari per la tragica scomparsa del Prof. Carlo Lugliè, docente di Preistoria e protostoria all’Università di Cagliari e Direttore della Rivista di Scienze Preistoriche. Al profondo dolore per la prematura perdita del nostro socio ed amico, si unisce quello per lo studioso, insostituibile punto di riferimento per la ricerca preistorica in Italia, dal 2018 direttore della Rivista, cui ha dedicato, con generosità e passione, la sua alta professionalità e competenza, innovandola nel rispetto della tradizione.

I funerali si svolgeranno domani a Oristano, nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, con inizio alle ore 16.00.

Un ricordo di Carlo Lugliè – di Anna Depalmas

È venuta a mancare la Prof.ssa Anna Maria Bietti Sestieri

Nella notte del 30 giugno scorso è mancata a Roma la prof.sa Anna Maria Bietti Sestieri (1942-2023), nota a livello internazionale come uno dei maggiori studiosi di Protostoria del nostro Paese.

Anna Maria Sestieri, laureata in Etruscologia col Prof. Massimo Pallottino nel 1965, a partire dai primi anni ’70 ha svolto una intensa attività di tutela e ricerca nei ruoli del Ministero dei Beni Culturali quale Funzionario, Soprintendente (in Abruzzo, dal 1995 al 2003) e poi Dirigente presso la Direzione Generale Archeologia. Dal 2006 al 2013 è stata Ordinario di Preistoria e Protostoria all’Università del Salento.

I suoi interessi si studio sono stati rivolti specificamente alla Protostoria italiana e ai suoi collegamenti col Mediterraneo e l’Europa, e più estesamente ai problemi di teoria e di metodo della ricerca. Tra i numerosi contesti da lei indagati, i più noti sono i complessi dell’età del Ferro nel territorio di Roma (l’abitato di Fidene, la necropoli di Castiglione e quella di Osteria dell’Osa, la cui edizione resta un caposaldo) e l’insediamento del Bronzo finale di Frattesina nel Polesine, che è oggetto tra l’altro delle ultime pubblicazioni comparse a suo nome (Memorie dell’Accademia dei Lincei 2019, con la collaborazione di Paolo Bellintani e Claudio Giardino). Ha inoltre progettato o collaborato ad esposizioni temporanee, allestimenti museali (es. sezione protostorica nel Museo Nazionale Romano, Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo) e convegni scientifici, a partire da numerose Riunioni Scientifiche dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria.

Il suo valore scientifico le ha portato fama internazionale e numerosi importanti riconoscimenti: era infatti membro dell’Institute for American Archaeology, della British School at Rome, dell’Istituto Archeologico Germanico, dell’Accademia dei Lincei; nel 1996 aveva ottenuto l’ Europa Prize dalla Prehistoric Society. Ma tra i meriti di questa studiosa dallo spirito libero e battagliero va anche ascritta la capacità di accendere discussioni e dibattiti, fondamentali per aprire nuove vie alla ricerca.

La sua scomparsa è un grave lutto per la comunità scientifica italiana e in particolare per Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che le deve molto. Per molti anni è stata infatti membro del suo Consiglio Direttivo e ne ha tenuto la Presidenza dal 2003 al 2009, ristrutturandone positivamente l’assetto organizzativo, spinta dal senso critico e dalla volontà innovativa che le erano innate.

Il ricordo di Paolo Bellintani

New evidence of plant food processing in Italy before 40ka

Molto tempo prima dell’invenzione dell’agricoltura l’uomo sapeva già trasformare i cereali e altre piante selvatiche in una farina adatta all’alimentazione. Lo studio di 5 macinelli datati intorno a 43-39.000 anni fa, pubblicato su Quaternary Science Reviews, riporta indietro la macinazione a scopo alimentare al periodo di transizione fra Neanderthal e Homo sapiens, caratterizzato dalla diffusione dei tecno-complessi del Musteriano tardo (Neandertal), dell’Uluzziano e del Protoaurignaziano (H. sapiens).
Il territorio italiano si rivela, ancora una volta, un punto chiave per lo studio di questo cruciale momento della storia dell’umanità. I macinelli provengono da due siti paleolitici posti a circa 1000 km di distanza lungo il versante tirrenico della penisola: Riparo Bombrini, nell’area archeologica dei Balzi Rossi (Ventimiglia – IM), e Grotta di Castelcivita, ai piedi del Massiccio degli Alburni (Castelcivita – SA). Si tratta, in entrambi i casi, di giacimenti di importanza internazionale che, attraverso anni di impegnative ricerche, hanno permesso di indagare, in modo dettagliato, una fase decisiva della nostra storia biologica e culturale, nella quale, dopo un periodo di convivenza, si è deciso l’ultimo destino delle popolazioni Neandertaliane e il successo evolutivo della nostra specie (Homo sapiens).
Sulla superficie dei macinelli sono stati trovati granuli di amido con morfologia diversificata a testimoniare l’uso di piante differenti, tra le quali cereali selvatici. La presenza di pratiche simili di macinazione in contesti di transizione sottolinea come alcune conoscenze tecnologiche e certe abitudini alimentari fossero diffuse in entrambe le popolazioni, forse in seguito a contatti o forse come retaggio già presente all’interno delle due differenti tradizioni culturali.
Il macinello proveniente dai livelli musteriani del Riparo Bombrini costituisce una delle più antiche testimonianze di processamento e trasformazione di prodotti vegetali in Europa.
I due macinelli rinvenuti alla base e al tetto della sequenza protoaurignaziana della Grotta di Castelcivita, oltre ad avere analoga morfologia, presentano modifiche intenzionali atte a renderli più funzionali. Questa somiglianza indica il permanere del medesimo retroterra tecnologico durante le diverse fasi culturali del locale Protoaurignaziano.

La ricerca, coordinata dall’IIPP (Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria) nel quadro del progetto PLUS_P (Plant Use in the Palaeolithic), ha visto la collaborazione fra i ricercatori delle Università di Firenze, Genova (concessionaria delle ricerche a Riparo Bombrini – MiBAC|DG-ABAP_SERV II_UO1|06/06/2019|0015657-P| [34.31.07/10.4.4/2018]), Siena (concessionaria delle ricerche a Grotta di Castelcivita – MIC|MIC_DG-ABAP_SERV II_UO1|07/06/2021|0019224-P| [34.61.07/1.15.1/2019]), Bologna e Montreal (Canada).

Link all’Articolo

Rai News QUI

Servizio TG3 Liguria QUI min.14:24 – 16:50

Unige.Life Comunicato stampa QUI

Ossidiana nel Mediterraneo / Obsidian in the Mediterranean

Parco Archeologico delle Isole Eolie Museo Luigi Bernabò Brea chiesa ex Santa Caterina piano terra LIPARI 28 giugno – 31 ottobre 2023

La presenza nell’isola di Lipari di uno dei più importanti giacimenti di ossidiana, materia prima largamente utilizzata nella preistoria per la fabbricazione di utensili di vario tipo, ha suggerito l’idea di realizzare una mostra su questo tema specifico. L’attività eruttiva di Lipari che ha prodotto l’ossidiana utilizzata dall’uomo durante il Neolitico a partire dalla metà del VI millennio a.C., è datata a circa 9000 anni fa. Lo sfruttamento neolitico ha determinato il primo popolamento dell’arcipelago e una estesa diffusione di questa materia prima utilizzata come merce di scambio dalle comunità umane della preistoria.

La mostra ha l’obiettivo di fornire al visitatore un quadro generale sulla presenza di giacimenti di ossidiana nell’area del Mediterraneo e oltre, che sono stati frequentati dalle popolazioni in età preistorica, dal Neolitico all’età del metalli.

L’esposizione si sviluppa su un percorso geologico che comprende campioni di roccia ossidiana dei giacimenti di Lipari, Palmarola, Pantelleria, Sardegna; Milos e Gialì (Grecia), Armenia e Georgia e Turchia, Etiopia (Africa). Il percorso archeologico attraversa il Neolitico e l’età del Bronzo ricostruendo la catena operativa della scheggiatura e offrendo una selezione di manufatti di Lipari e di Pantelleria. Introducono e chiudono la mostra quattro opere dell’artista Luigi Radici sul tema dei vulcani mentre una scultura di ossidiana dell’artista Salvatore De Pasquale invita alla visita. Pannelli, un monitor touch screen e due filmati raccontano questa importante materia prima.

Il progetto della mostra rientra nelle attività di promozione del Parco Archeologico delle Isole Eolie diretto dall’architetto Rosario Vilardo.

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