Atti della XX riunione scientifica IIPP, in Basilicata
Attualmente niente vieta di supporre che la ceramica di Protosesklo (seconda fase del Neolitico antico della Tessaglia: 6000-5750 a.C.) abbia influenzato direttamente la ceramica bicromica dell’Italia meridionale, il cui inizio può essere datato verso il 5500 a.C. I vasi di queste due aree, infatti, oltre a mostrare notevoli somiglianze nelle forme, nei motivi e nella tecnica decorativa, hanno anche un ‘rapporto di dipendenza cronologica. A differenza della ceramica bicromica, la ceramica tricromica non ha molti rapporti con la ceramica dipinta tessalica, in quanto in questa area non esistono, fino al Neolitico tardo, né la tricromia né il meandro, né lo stile «miniaturistico», né le anse plastiche. La ceramica di tipo Serra d’Alto (specialmente il materiale della la classe), benché presenti evidenti somiglianze con la ceramica della cultura di Sesklo (Neolitico medio: 5250/5100- 4400 a.C.), non può essere dovuta ad influenze tessaliche in quanto la sua cronologia è molto bassa (inizia verso il 3500 a.C., cioè un millennio circa dopo la fine della cultura di SeskIo). Le somiglianze si possono spiegare quindi come un fenomeno di convergenza dovuto a quella «componente» greca che probabilmente sta alla base della ceramica dipinta dell’Italia meridionale.