La scomparsa, avvenuta questo venerdì del Professore Emerito Alberto Broglio induce a un profondo raccoglimento attorno a una figura di eccezionale profilo scientifico, mente costantemente lucida e reattiva nei confronti di ogni avanzamento compiuto nel campo della Paletnologia, dell’Archeologia preistorica e della Paleoantropologia.
Attraverso le sue ricerche, il Prof. Alberto Broglio, cattedratico di Paleontologia Umana all’Università di Ferrara dal 1973 al 2006, ha fornito un fondamentale contributo agli studi sull’umanità del Pleistocene e del primo Olocene. A partire dalla seconda metà degli anni ’50 sotto la guida del Prof. Piero Leonardi, egli si rese protagonista della scoperta di siti archeologici di eccezionale valore scientifico, riferibili ai neandertaliani del Paleolitico medio più recente e ai sapiens del Paleolitico superiore e del Mesolitico nel Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia Giulia e Marche. Vanno ricordate le scoperte dei primi insediamenti tardopaleolitici e mesolitici delle Alpi italiane orientali, documenti inconfutabili della colonizzazione umana della regione alpina al termine dell’ultima glaciazione. Si aggiungano le grotte, che hanno restituito testimonianze uniche, riconducibili alla sussistenza, alle culture e all’organizzazione delle prime comunità di sapiens e delle ultime popolazioni neandertaliane. Tra tutti, si citano il Riparo Tagliente e la Grotta di Fumane nella Lessinia, la Grotta del Brojon nei Colli Berici e il Riparo Villabruna nel Feltrino, archivi di caratura internazionale attorno ai quali il Prof. Alberto Broglio ha costruito e formato ricercatori e docenti, coltivando una mai doma passione giovanile per l’esplorazione archeologica e la ricerca interdisciplinare.
Direttore di Istituto, Direttore di Dipartimento e Presidente di Consiglio di Corso di Laurea nell’ambito della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, il Prof. Alberto Broglio ha anche tenuto l’insegnamento di Paletnologia all’Università di Trento, in coerenza con i solidi rapporti intessuti, sin dagli anni ’60, con l’amico Prof. Bernardo Bagolini e con il Museo Tridentino di Scienze Naturali, attuale Museo delle Scienze, per il quale figura conservatore onorario.
È stato membro dell’Academie Internationale de Prehistoire et Protohistoire e del Consiglio Permanente della Union Internationale des Sciences Préhistoriques et Protohistoriques, presiedendo la VIII Commissione Paléolithique supérieur. La sua caratura internazionale è testimoniata inoltre dalle innumerevoli partecipazioni a congressi, dalle numerosissime pubblicazioni scientifiche, dai manuali redatti anche in collaborazione con colleghi europei, dal coinvolgimento nei programmi di formazione accademica di massimo livello presso Università francesi e dalla partecipazione a comitati scientifici di riviste europee.
Ha fatto parte del Consiglio Direttivo dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria. È stato corrispondente dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti e membro dell’Accademia Olimpica di Vicenza e dell’Accademia delle Scienze di Ferrara.
Alla sua fervente attività sul piano scientifico interdisciplinare si affiancavano una vivace curiosità nel campo delle metodologie della ricerca archeologica, paleoantropologica e paleoecologica, una costante attenzione all’affinamento della formazione accademica a vantaggio di generazioni di studiosi e una propensione a disseminare le conoscenze scientifiche nella società civile.
Al Prof. Alberto Broglio va il pensiero degli studiosi, dei docenti, dei giovani ricercatori e degli studenti della Sezione di Scienze Preistoriche e Antropologiche del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
La cerimonia funebre avrà luogo mercoledì 22 febbraio alle ore 10,00 nel Duomo di Vicenza.