Il 28 maggio 2016, a Sant’Agata di Esaro (Cosenza), sarà inaugurato il deposito-laboratorio archeologico di Grotta della Monaca (dove sono custoditi oltre 20.000 reperti rinvenuti nel sito ipogeo), il centro visita con punto informativo (luogo di preparazione didattica per le visite in grotta) e la sistemazione dell’accesso alla cavità (realizzato con opere in pietra a vista e staccionate lignee). Dopo 19 anni di ricerche speleologiche e campagne archeologiche di scavo si passa finalmente ad una nuova fase, quella della fruizione pubblica di questo importante sito sotterraneo frequentato dall’uomo nel corso degli ultimi 20.000 anni, con implicazioni principalmente minerarie (coltivazioni di minerali di ferro e rame) e funerarie (vi sono stati seppelliti almeno un centinaio di individui), ma anche, forse, cultuali. Una fruizione che, per tutelare l’ambiente ipogeo e il giacimento archeologico interno, avverrà in forme ecocompatibili e con un costante controllo degli accessi al sito.
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