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Il Neolitico della Basilicata

Atti della XX riunione scientifica IIPP, in Basilicata

Per inquadrare il Neolitico della Basilicata, si fa riferimento alla sequenza culturale del Tavoliere pugliese, cercando di verificare fino a che punto e su che base questa è valida anche per la Basilicata. L ‘Autore distingue:
I fase a ceramica impressa arcaica, ben documentata al villaggio del Rendina, dove è già praticata una economia pienamente neolitica.
II fase a ceramica impressa evoluta, isolata nello stesso villaggio del Rendina e in quello ovest di Serra d’Alto.
III fase a ceramica graffita (stile di Matera-Ostuni). Questo stile, influenzato dalla contemporanea ceramica dipinta pugliese di Masseria La Quercia, assume un’enorme importanza nel Materano, dove perdura durante le fasi IV e V del Tavoliere (Passo di Corvo e Scaloria) , cessando solo con l’inizio dello stile di Serra d’Alto.
Quest’ultimo, che è influenzato dalla cultura di Dimini, ma che eredita anche un gusto locale geometrizzante, ha un’ampia diffusione in Basilicata, fino al momento in cui viene sostituito dalla cultura di Diana-Bellavista, la quale però non assume nella regione notevole importanza. . Vengono anche prese in esame le strutture urbane, caratterizzate dai tipici fossati attorno ai villaggi, simili a quelli del Tavoliere, e si discute della loro funzione.

S. TINÈ – Il Neolitico della Basilicata

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