Sabato 29 febbraio è scomparsa Elettra Ingravallo, docente di Paletnologia presso l’Università del Salento, lasciando, all’età di 72 anni, familiari, colleghi universitari ed allievi con quel riserbo e dignità che sono state la cifra in particolare dei suoi ultimi mesi segnati da una grande sofferenza.
Allieva di Giuliano Cremonesi, che aveva fondato il Laboratorio di Paletnologia a Lecce e che vi insegnò dal 1967 al 1981, lo affiancò nello scavo di Grotta Cappuccini dal 1981 al 1988, oggetto della sua prima monografia. Oltre a svolgere attività di indagini territoriali e ricognizioni condotte nell’ambito del Dipartimento di Beni Culturali, dove ha formato generazioni di studenti prima e di studiosi poi con le sue lezioni rigorose ed appassionate, ha diretto campagne di scavo in molti insediamenti, diventati siti chiave per la Preistoria del Salento, quali l’abitato neolitico di Sant’Anna di Oria dal 1986 al 1995, l’abitato e la necropoli neolitica di Serra Cicora dal 1998 al 2005, e i tumuli dell’Età del Rame di Salve dal 2005 al 2014. Autrice di numerosi saggi apparsi su riviste specializzare e in volumi monografici, anche da lei stessa curati, si è a lungo occupata in modo particolare di Neolitico ed Eneolitico nella Penisola Salentina.
Un quotidiano locale, nel ricordarla Domenica 1 marzo, l’ha definita “intellettuale dell’archeologia”, proprio a sottolinearne la sensibilità e l’acume, l’impegno per l’archeologia e il territorio. Tra i suoi ultimi lavori, ha seguito l’edizione dell’intero complesso ceramico degli scavi 1970-’71 a Grotta dei Cervi di Porto Badisco ad Otranto e ha ultimato l’edizione del volume su Grotta delle Veneri di Parabita.
Nel dare la notizia della sua scomparsa, a tumulazione avvenuta nel rispetto delle sue ultime volontà, l’Istituto ed i suoi soci porgono le più sentite condoglianze ai familiari e a tutti coloro che le sono stati vicino in questi anni.