Marta Mariotti Lippi, Bruno Foggi, Biancamaria Aranguren, Annamaria Ronchitelli, and Anna Revedin
Multistep food plant processing at Grotta Paglicci (Southern Italy) around 32,600 cal B.P., PNAS 2015 ; published ahead of print September 8, 2015.
Edited by Ofer Bar-Yosef, Harvard University, Cambridge, MA
Gli ultimi sviluppi del progetto IIPP “Le risorse vegetali nel Paleolitico” sono appena usciti sulla importante rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (USA): a Grotta Paglicci in Puglia, su un pestello di circa 33.000 anni fa del livello 23A (Gravettiano antico) sono stati trovati granuli di amido di varie piante selvatiche.
Per la prima volta è testimoniato l’utilizzo di un cereale – l’avena – che sarà coltivato solo migliaia di anni dopo. Una nuova conferma del fatto che i carboidrati complessi, sotto forma di farina, giocavano un ruolo importante in tutta Europa assai prima della ”invenzione” dell’agricoltura.
Inoltre le analisi di laboratorio svolte dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze hanno dimostrato che l’avena veniva tostata prima della macinazione, come ancora oggi viene fatto per migliorarne la conservazione e le proprietà alimentari. Anche la tostatura dei cereali quindi, praticata dal Neolitico, potrebbe essere una tecnica per la conservazione delle cariossidi già nota fin dal Paleolitico.
Le conoscenze del territorio e le capacità tecniche di sfruttarne le risorse ci appaiono ancora una volta con il procedere della ricerca sempre più estese e complesse fin dagli albori dell’umanità.