L’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria ha partecipato alla XXIX Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, presentando il filmato “La fragilità del segno“, ricevendo la
Menzione speciale ARCHEO
La prima menzione è stata attribuita dalla redazione di Archeo, che da quest’anno collabora con la manifestazione roveretana. Sono stati valutati i 15 film in concorso che avevano per tema la valorizzazione e la conservazione del patrimonio italiano. Andreas M. Steiner , direttore di Archeo, ha consegnato il premio a
La fragilità del segno
Regia: Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi
prodotto da: Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria
Motivazione: Menzione Archeo a «La fragilità del segno», per la sua sapiente capacità di unire, seguendo un filo rosso coerente e dinamico, fotografie, filmati e suoni d’epoca a ricostruzioni digitali, facendo «rivivere», nel miglior modo possibile, quel meraviglioso mondo perduto rappresentato dall’arte rupestre sahariana (già definito dal segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan «patrimonio dell’umanità») quale è emerso dalle straordinarie e avventurose ricerche condotte nella prima metà del Novecento dallo studioso italiano Paolo Graziosi.
Il filmato è stato prodotto dall’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria nel 2017, a partire dalla video installazione immersiva di Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi, per la mostra “La fragilità del segno. Arte rupestre dell’Africa nell’archivio dell’IIPP“. Il filmato ha già ricevuto il Golden Prize al Festival of Audiovisual International Multimedia Patrimony 2018 dell’AVICOM, nella categoria Creative Exhibitions Installations.
Consulenza scientifica di Anna Revedin, Luca Bachechi, Arndrea De Pascale, Silvia Florindi.
Con il contributo di: Fondazione CR Firenze, MIUR-Legge 6/2000