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Il Paleolitico superiore della Liguria alla luce delle recenti scoperte

Atti della XVI riunione scientifica IIPP, in Liguria

Il panorama del Paleolitico superiore ligure, che viene qui tracciato, si fonda esclusivamente sulle serie stratigrafiche del Riparo Mochi (Grimaldi), della Caverna delle Arene Candide (Finale) e dell’Arma dello Stefanin (Val Pennavaira) e sui dati editi da A. C. Blanc, L. Cardini, G. Laplace, M. Leale Anfossi e A. Palma di Cesnola. Nel Riparo Mochi sono presenti dal basso in alto i seguenti orizzonti culturali: Aurignaziano inferiore, o Proto-aurignaziano, a numerosissime lamelle a dorso marginale (strato G, immediatamente al di sopra di un orizzonte musteriano finale); Aurignaziano classico a grattatoi carenati e con punte in osso a base spaccata; Gravettiano evoluto a bulini di Noailles, o Perigordiano V 3 (strato D, suddiviso in D inferiore, a scarsa percentuale di bulini di Noailles, D medio e superiore a più grande sviluppo di bulini di questo tipo); Gravettiano finale (strato C), caratterizzato da rarità di elementi a dorso, da notevole abbondanza di substrato a lame, raschiatoi e denticolati, nonché dalla presenza di punte a faccia piana, di tecnica solutreanoide. Tra l’orizzonte del gravettiano finale e quello, epigravettiano, del soprastante strato A sembra esistere una lacuna stratigrafica, che può essere colmata in buona parte dai livelli inferiori della Caverna delle Arene Candide (Focolari VI-I). Qui si ha, sempre dal basso in alto: Epigravettiano antico a elementi solutreanoidi (Foc. VI-IV), con una sepoltura umana al di sotto del Foc. V; Epigravettiano antico a «crans » (Foc. 111- I). Questi due orizzonti sono confrontabili rispettivamente con i livelli 17 e 16-10 della Grotta Paglicci nel Gargano. Nettamente più recenti, nella Caverna delle Arene
Candide, sono gli orizzonti soprastanti, che si riferiscono ad un Epigravettiano finale di facies romanelloide-aziloide (datato al 10300±95 da oggi) e alla cui base si trova una vera e propria necropoli. Tra questi ultimi e gli orizzonti dell’Epigravettiano antico prima ricordati è forse da situare l’industria dello strato A del Riparo Mochi, dal Laplace attribuita ad Epigravettiano evoluto. In essa sono presenti elementi, almeno in apparenza, contrastanti: sviluppo notevole di geometrici (in particolare triangoli isosceli e scaleni), presenza di grattatoi circolari, seppur rari, da una parte; grande abbondanza di punte a dorso, prevalenza dei grattatoi lunghi sui corti, presenza di foliati solutreanoidi, tra cui una punta a « cran », dall’altra. Il panorama del Paleolitico superiore ligure si conclude con l’Epigravettiano finale dell’Arma dello Stefanin (strati V-IV), che sembra rappresentare la continuazione evolutiva degli orizzonti supe riori delle Arene Candide (accentuazione dei caratteri romanelloidi) in epoca ormai francamente olocenica (tra 8800 e 8100 circa da oggi). Di una fase ancora più tardiva (strati XIII-XI dell’Arma di Nasino in Val Pennavaira) viene riferita in una comunicazione a parte.

A. PALMA DI CESNOLA-Il Paleolitico superiore della Liguria alla luce delle recenti scoperte

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