Atti della XXXIX riunione scientifica IIPP “Materie prime e scambi nella preistoria italiana”
Nel presente lavoro vengono analizzate le caratteristiche delle strategie di approvvigionamento delle materie prime nei giacimenti musteriani e del Paleolitico superiore in alcune regioni della penisola italiana (ad es. Liguria, Toscana, Lazio, ecc.) non tanto per la qualità delle materie prime impiegate ma, principalmente, per la loro localizzazione (le sorgenti) e la loro distanza dal giacimento archeologico. Si è stabilito di dividerle convenzionalmente in tre gruppi: locali (entro 5 km di distanza), circumlocali (fino a 50 km) ed “esotiche” (oltre 50 km). Viene messa quindi in risalto l’assenza praticamente totale di materia prima “esotica” nei giacimenti musteriani, in contrasto con quanto accade invece nelle stesse zone per il Paleolitico superiore, dove, già a partire dall’Aurignaziano antico, la selce esotica è presente spesso anche in percentuali rilevanti. Si discute, pertanto, l’ipotesi che questa vistosa differenza di comportamento possa essere dovuta a caratteristiche “culturali” dei Neandertaliani sostanzialmente diverse da quelle più caratteristiche dell’Uomo anatomicamente moderno.