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Caratterizzazione degli areali e modalità di raccolta della materia prima litica in area fiorentina dal Paleolitico all'età del Bronzo

Atti della XXXIX riunione scientifica IIPP “Materie prime e scambi nella preistoria italiana”

Le aree campione attualmente oggetto di studio sono il tratto della valle dell’Arno in area fiorentina (Sesto Fiorentino) lungo la fascia del bacino di Firenze-Prato-Pistoia e le zone collinari e montane del basso e alto Mugello. Il lungo arco cronologico delle produzioni litiche è compreso tra il Paleolitico inferiore (Acheuleano) fino all’antica età del Bronzo. Lo studio sulla provenienza della selce nei complessi dell’area fiorentina è stato articolato in tre fasi: analisi delle caratteristiche morfologiche e litologiche dei manufatti; osservazioni sulla geologia dei dintorni del sito con rilevamento di unità geologiche contenenti selce; campionamento di selci in affioramento e confronto con i manufatti. L’integrazione dei dati raccolti ha permesso di determinare le unità geologiche contenenti selce con età e caratteristiche petrografiche compatibili con quelle riconosciute nei reperti. Ciò ha portato ad individuare ed a circoscrivere un probabile areale di approvvigionamento ed inoltre ha consentito di caratterizzare le modalità di raccolta della selce utilizzata. Un lavoro più approfondito è stato effettuato su due casi studio dell’area fiorentina: Neto-Via Verga (Neolitico finale) e Semitella (facies del Campaniforme evoluto). Le principali aree di raccolta sono situate lungo il corso del fiume Sieve, la fascia pedemontana dei Monti della Calvana e di Monte Morello ed i dintorni di Firenzuola. In tutti i siti studiati è emersa una netta prevalenza per lo sfruttamento delle selce proveniente dalla Formazione delle Arenarie del Cervarola, mentre, per quanto riguarda la selce esogena, essa non è stata ritrovata in grosse quantità e sempre come prodotto finito o semilavorato. L’indagine eseguita sui cortici dei manufatti dei siti presi in esame ha mostrato una netta maggioranza di cortici arrotondati e ad angoli smussati, in rapporto ad una raccolta in alveo. La presenza, nei siti esaminati, di materia prima proveniente da formazioni del dominio Umbro-Marchigiano, collocate ad almeno 100-150 km ad Est dell’area studiata, permette di ipotizzare un valicamento della catena appenninica, con l’esistenza di veri e propri percorsi che collegavano le popolazioni fin dal Paleolitico inferiore al fine di procurarsi una selce di buona qualità.

F. MARTINI, M. GHINASSI, B. MORANDUZZO – Caratterizzazione degli areali e modalità di raccolta della materia prima litica in area fiorentina dal Paleolitico all’età del Bronzo

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