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Considerazioni sul Neolitico e sull’Eneolitico in Campania

Atti della XVII riunione scientifica IIPP, in Campania

Lo stato della ricerca in Campania relativamente al Neolitico non permette oggi che si abbia un quadro omogeneo per ciò che riguarda la documentata presenza e l’evoluzione delle varie facies culturali del periodo Neolitico. Pochissimi i siti sottoposti a esplorazione che, in genere, hanno restituito materiali non provenienti da stra- tificazioni, soprattutto per la fase più antica del Neolitico. Recentissime acquisizioni in provincia di Salerno aprono ora nuove prospettive per ciò che riguarda la fase avanzata del Neolitico e soprattutto l’Eneolitico iniziale (Piano Conte). Maggiore e più ampia possibilità di studio e di analisi offre oggi il periodo Eneolitico. In questi ultimi trenta anni in provincia di Salerno e di Avellino, le esplorazioni di necropoli appartenenti alla cultura del Gaudo – Paestum, Mirabella Eclano, Eboli e Buccino soprattutto – pongono in condizioni di eseguire ampie analisi alle quali certamente nuoce la mancata pubblicazione completa dei materiali. L’A. ritiene, pertanto, di riferire su alcuni aspetti delle scoperte, pressoché inedite, della necropoli del Gaudo, presso Paestum, che rappresenta oggi uno degli epicentri della cultura che proprio da questa necropoli prende nome. Si analizza cosi l’impianto e la distribuzione delle tombe nell’area della necropoli, l’architettura delle grotticelle funerarie e dei vestiboli ad esse antistanti, il sistema di deposizione, i corredi tombali. Di questi è presa in esame soprattutto la suppellettile vascolare della quale si puntualizzano aspetti tecnici e formali. Questi aspetti esaminati contestualmente agli altri materiali provenienti da necropoli campane rientranti nella stessa cultura portano a dimostrare la piena omogeneità della ceramica del Gaudo nel quadro delle culture eneolitiche italiane e a precisare i centri di origine e di diffusione di essa, da localizzare principalmente in Anatolia e nell’Egeo. Non ancora sufficientemente chiari, a un’analisi che tuttora prescinde da conoscenze complete degli scavi finora eseguiti, si presentano le scansioni in fasi della cultura del Gaudo anche se si possono segnalare articolazioni e differenziazioni che permettono di delineare, con tratti ancora non precisamente definibili, il tipo delle attività produttive, dell’organizzazione sociale, delle manifestazioni in senso lato della cultura, in un ambito geografico che, per ora, sembra avere sulla costa tirrenico- campana, in particolare nella piana di Poseidonia, uno dei centri di irradiazione, mentre gli altri siti si dispongono a ventaglio nell’entroterra fino a toccare la dorsale appenninica presso Ariano Irpino. Complessi appaiono oggi i rapporti fra la cultura del Gaudo e le culture eneolitiche pugliesi. Si fa una disamina dei rinvenimenti (giacimento presso il tempio di Cerere di Paestum – tombe eneolitiche di Pontecagnano – tombe di Andria, Laterza) e delle posizioni assunte dagli studiosi che se ne sono interessati, e che riflettono la complessità dei problemi riguardanti i rapporti fra i due mondi culturali che pur rivelano permeazioni e rapporti indiscutibili.

G. VOZA – Considerazioni sul Neolitico e sull’Eneolitico in Campania

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