Napoli 8 settembre – Capri 9 settembre 2005
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Si deve alle ricerche di Ignazio Cerio (Giulianova d’Abruzzo 1840 – Capri 1921), medico di vasta cultura e profondo conoscitore dell’isola, la scoperta nel 1905 di faune e strumenti litici del Paleolitico inferiore nell’attuale area in cui sorge l’Hotel Quisisana, portando su un panorama nazionale ed internazionale le scoperte capresi ed attirando l’interesse di Luigi Pigorini che pochi anni prima aveva portato alla luce i magnifici ritrovamenti di Venosa.
Tra 300.000 e 200.000 anni fa, Capri venne frequentata da gruppi umani di cacciatori e raccoglitori che, provenendo dalla Penisola Sorrentina, cui l’attuale isola era allora collegata, vi introdussero strumenti litici. Uomini ed animali frequentavano le sponde di uno stagno costiero, in prossimità del mare, ma separato da quest’ultimo grazie ad un cordone litoraneo.
Il sito del Quisisana costituisce, inoltre, un elemento fondamentale per la comprensione dell’evoluzione geologica dell’Isola e dei rapporti con la terraferma. Infatti, nel corso degli ultimi due milioni di anni l’isola di Capri fu interessata da una serie di eventi geologici che provocarono la costruzione e lo smantellamento dei rilievi, la formazione a varie quote di terrazzi pleistocenici e il modellamento dei suoi versanti calcarei. Nel Pleistocene superiore (tra circa 120.00 e 10.000 anni fa) la struttura dell’isola è ormai definitiva e, eccettuati sporadici momenti di peninsularità Capri, è ormai completamente separata dalla terraferma come ci testimonia, tra l’altro, la presenza di un cervo nano, il Cervus tyrrenicus, specie che divenne endemica nell’isola dopo il definitivo distacco dalla terraferma.
Attualmente il giacimento è ricoperto dai giardini e dalla costruzione dell’Hotel Quisisana, ma gli strumenti litici e i resti degli animali che frequentarono la “penisola” di Capri sono oggi visibili nelle quattro sale del Museo, oggi così profondamente rinnovato.
In occasione del centenario dalla scoperta del sito archeologico del Quisisana, si intende commemorare gli studi e le ricerche effettuate sull’Isola con una conferenza di stampo internazionale ed una giornata di studio che presenti al pubblico lo stato delle ricerche sull’Isola mettendo l’accento sul ruolo centrale che il Cerio ebbe nella promozione degli studi delle geologia e della preistoria caprese intrecciando contatti diretti ed epistolari con tutti i più autorevoli rappresentanti delle Scienze naturali e di quelle umanistiche a cavallo fra i due secoli.