Atti della XXII riunione scientifica IIPP, in Sardegna centro-settentrionale
Il confronto con le figurazioni «femminili» di statue stele presenti in quasi tutti i gruppi europei, caratterizzate appunto, ed esclusivamente, dalla rappresentazione dei seni, spesso in rilievo del tutto sproporzionato rispetto a quello degli altri motivi scolpiti (specialmente nelle stele della VaI di Magra), non può non convincere della appartenenza del gruppo dei «menhirs mammati» sardi (< < tombe dei giganti» di Tamuli e di Perdu Pes) alla grande serie appunto delle statue stele, o statue menhirs, europee; tanto più da quando la presentazione del gruppo abbastanza consistente delle vere e proprie statue stele di Laconi (Museo Archeologico di Nuoro) ha cancellato il pregiudizio della esclusione della Sardegna dall'area di diffusione di quel fenomeno culturale. Da questa considerazione l'A. trae spunto per proporre una «ipotesi di lavoro» relativa al significato ed alla funzione delle figurazioni della preistoria europea, che sarebbe per tutte, dalle «veneri» paleolitiche, alle figurine neolitiche, alle statue menhirs, e forse anche addirittura, ultimo avanzo di una lunghissima tradizione, alle sculture dell'arte «rustica» altomedioevale, quella di placare con la seduzione sensuale l'ombra minacciosa del «morto recente». R. FORMENTINI – I menhir smammati delle «tombe dei giganti» e le statue-menhirs europee