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Il Bronzo appenninico della Grotta Del Noglio (Marina di Camerota, Salerno)

Rivista di Scienze Preistoriche, vol. XXX, (1975)

In questa grotta è stato posto in luce un deposito archeologico nel quale si distinguono due porzioni attribuibili ad orizzonti culturali diversi: una superiore, dell’età del Bronzo, suddivisa in tre strati di cui il più esteso e fertile, nonostante il debole spessore (cm 25), si è rivelato lo strato c, che giaceva in parte sopra un «pavimento IO artificiale di argilla concotta stesa sopra un lastricato di ciottoletti marini, pietre e frammenti di coccio; una inferiore (strato d), ricchissima di molluschi marini e con strumenti litici, residuo di un deposito quasi certamente mesolitico, in gran parte asportato e sconvolto dagli abitatori del Bronzo.
Nell’abbondante materiale fittile del Bronzo sono presenti oggetti di fine impasto, molto lucido, di colore nero, bruno o, raramente, rossiccio: vi si distinguono tazzine dal profilo sinuoso, ciotole con corpo emisferico e largo orlo a tesa, scodelle tronco-coniche, vasi con corpo globulare, collo cilindrico ed orlo a tesa, piccoli attingitoi con manico a nastro con apici revoluti, un «colatoio» troncoconico, ecc. Si rileva la presenza di un frammento di ciotola con parete decorata con bande ricurve punteggiate alternate con bande lisce: altri motivi decorativi, con prevalenza della tecnica del fitto punteggio, appaiono su frammenti di vasi indefinibili. Tra le anse raccolte isolate si notano manici nastriformi forati con margini rilevati ed apici revoluti, di cui uno con tre fori triangolari, ed un’ansa ad ascia. Vi sono poi reperti con impasto sempre compatto ma di maggiore spessore, superfici ben lisciate ma raramente lucide, tra cui si notano uno «scodellone» mono- ansato tipo Capo Graziano, olle ovoidali o globulari ornate di cordoni a ditate, un grande orcio con corpo ovoidale, collo distinto cilindrico ed orlo a tesa. In ceramica grossolana, orci ed orcioli cordonati ed una larga e bassa «teglia» troncoconica.
Vengono poi descritti dall’ Autore i reperti litici ed ossei dello strato del Bronzo, scarsi e poco significativi, nonché un piccolo gruppo di strumenti litici ed un punteruolo in osso raccolti nello strato mesolitico; seguono alcune brevi considerazioni riguardanti i resti faunistici del deposito. Nella seconda parte del lavoro il complesso di prodotti fittili del Noglio viene confrontato con quelli del Bronzo medio di stazioni della regione tirrenica meridionale: i confronti più numerosi si sono potuti stabilire con reperti delle grotte di Castiglione d’Ischia, di Latronico (Potenza), di Polla (Salerno), della Madonna a Praia a Mare e con i materiali appenninici della cultura del Milazzese. Viene infine postulato, per il complesso del Noglio, un inserimento nella prima fase della cultura appenninica, probabilmente nel corso del XV sec. d.C.

A. VIGLIARDI – Il Bronzo appenninico della Grotta Del Noglio (Marina di Camerota, Salerno)

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