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Il Gravettiano della Grotta Paglicci nel Gargano. I- L'industria litica e la cronologia assoluta

Rivista di Scienze Preistoriche, vol. XXX, (1975)

L’Autore descrive la ricca industria litica raccolta nel corso degli scavi da lui condotti nel 1971 nella Grotta Paglicci nel Gargano (Puglia). Tale industria, attribuita ad un Gravettiano evoluto ed evoluto finale, di facies totalmente nuova per l’Italia, interessa il deposito soggiacente alla serie epigravettiana già nota, tra 6 e 8 m circa al di sotto del piano attuale di calpestio. La successione è la seguente dal basso in alto: Strato 22 (intaccato solo per pochi cm e su una superficie ristretta) – Gravettiano evoluto in senso lato. Strato 21 – Gravettiano evoluto a punte de La Font Robert. Esso consta di numerosi bulini, generalmente su troncatura o ritocco, di grattatoi più rari, in gran parte del tipo frontale lungo, e di numerosissime punte a dorso di piccole dimensioni «< micro-gravettes ») a elaborato ritocco secondario. Le punte de La Font Robert sono rappresentate per ora da un solo esemplare. Rarissimi gli elementi a dorso e troncatura. Si tratta nel complesso di un Gravettiano piuttosto indifferenziato, in cui tuttavia la presenza della Punta de La Font Robert sembrerebbe indicare un seppur lontano legame col Perigordiano VI della Francia. Per lo strato 21 si posseggono cinque datazioni col metodo del C14 (corrispondenti a cinque diversi tagli), che vanno dal 24.720 ± 420 al 23.040 ± 380 B.P. Strato 20 - Gravettiano evoluto a dorsi e troncature. Questa facies, a grattatoi leggermente superiori di numero rispetto ai bulini e con punte a dorso talvolta anche di notevoli dimensioni (punte de La Gravette vere e proprie), appare caratterizzata in particolare dalla forte incidenza (fino ad un massimo del 25% nei livelli superiori) di elementi a dorso e troncatura. Non poche le affinità che si possono riscontrare col Perigordiano V2 francese. Le quattro datazioni ottenute col C14 per lo strato 20 vanno dal 22.630 ± 390 al 21.260 ± 340 B.P. Strato 19 - Gravettiano in parte (liv. 19b) riferentesi alla facies a dorsi e troncature, in parte (liv. "19a) a quella dello strato soprastante. Il livello 19a è datato col C14 al 20.730 ± 290 B.P. Strato 18b - Gravettiano evoluto-finale, caratterizzato specialmente da: notevole sviluppo delle piccole punte a dorso a profilo di solito leggermente arcuato o angolato (punte a dorso angolare), comparsa di rari elementi a ritocco solutreanoide (punte a faccia piana). I grattatoi superano di numero i bulini, i quali ultimi appaiono frequentemente a distacchi multipli e a tendenza nucleiforme. Questa facies non sembra trovare riscontri in altre industrie leptolitiche note. Per lo strato 18b si posseggono due datazioni assolute: 20.160 ± 160 e 20.200 ± 305 B.P. Ai dati della cronologia assoluta si aggiungono alcune osservazioni preliminari, dovute al Prof. Giorgio Bartolomei, sulle faune macro e rnicromammologiche dei livelli dal 21 al 18b, che permettono di inquadrare l'intera serie del Gravettiano di Paglicci in una fase climatica arido-continentale (corrispondente forse al massimo glaciale del Wiirm III della cronologia francese), che solo nei livelli più alti tenderebbe ad attenuarsi. L'Autore conclude sottolineando l'interesse che assume la scoperta sul versante adriatico italiano di facies gravettiane diverse da quella che caratterizza il versante tirrenico (Gravettiano a bulini di Noailles - Perigordiano V3), e che sembrerebbero piuttosto collegarsi, almeno in parte, con gli altri due aspetti del Gravettiano evoluto occidentale (Perigordiano VI e V2) sebbene, come egli osserva, con un certo sfasamento cronologico. A. PALMA DI CESNOLA – Il Gravettiano della Grotta Paglicci nel Gargano. I- L’industria litica e la cronologia assoluta

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