Atti della XVII riunione scientifica IIPP, in Campania
Dopo aver definito il Mesolitico come un complesso di fenomeni culturali che rappresentano la risposta data da vari gruppi umani alle modificazioni climatico-ambientali che hanno avuto luogo alla fine della glaciazione würmiana, l’A. descrive brevemente i principali giacimenti mesolitici della Campania. Essi sono localizzati in due aree costiere, una situata nella Penisola Sorrentina (Grotta La Porta, Grotta Erica, Grotta del Mezzogiorno), l’altra in prossimità di Marina di Camerota nel Cilento (Grotta della Cala, Riparo del Poggio, Grotta del Noglio, Grotta di S. Maria). In questi giacimenti l’industria litica presenta le caratteristiche fondamentali delle fasi finali dell’Epigravettiano. Nelle grotte con una sequenza stratigrafica più ampia si osserva il graduale passaggio da una economia basata sulla caccia ai grandi mammiferi, tipica del Paleolitico superiore, ad una economia fondata prevalentemente sulla raccolta dei molluschi. Nelle fasi più antiche del Mesolitico, quando il mare era più distante dalle grotte poiché non aveva ancora raggiunto il livello attuale, prevale la raccolta dei molluschi terrestri (Helix), mentre successivamente diventa predominante quella dei molluschi marini (Cardium, Patella, Trochus). Varie datazioni col C14 pongono l’inizio del Mesolitico in Campania intorno ai 12.000 anni fa.