Torna agli articoli

La Basilicata nell’Età del Ferro

Atti della XX riunione scientifica IIPP, in Basilicata

La Basilicata durante la prima Età del ferro è densamente popolata con insediamenti situati in posizione eminente in prossimità di corsi d’acqua. I due abitati della prima Età del ferro sistematicamente esplorati in località Incoronata e a Murgecchia, oltre a fornire elementi sul tipo di abitazione (capanne quadrangolari divise internamente da tramezzi a Murgecchia), consentono di riconoscere la vocazione prevalentemente agricola delle comunità.L’esame delle necropoli invece permette di formulare alcune ipotesi sugli aspetti sociali e culturali e di tentare una prima sequenza cronologica, all’interno della quale sarà possibile individuare ulteriori partizioni. La I fase, rappresentata dalle necropoli di Chiaromonte-S. Pasquale, di S. Teodoro I e di Chiaromonte-Serrone I (inizi IX secolo-primo quarto dell’III secolo a.c.), caratterizzata da corredi particolarmente ricchi in oggetti di bronzo, in particolar modo quelli femminili, vede il formarsi di comunità culturalmente legate all’orizzonte calabrese e socialmente indifferenziate. Sul finire del primo periodo si comincia a constatare, attraverso i dati archeologici, una diversificazione dei ruoli dei singoli individui all’interno dell’organizzazione familiare, mentre all’attività agricola si affianca l’attività di scambio.
La II fase, rappresentata dalle necropoli di Chiaromonte-Serrone II, di S. Maria d’Anglona e dalle necropoli della bassa valle del Bradano e del Basento, compresa S. Teodoro II (secondo quarto dell’VIII-secondo quarto del VII secolo a.c.), vede intensificarsi le attività di scambio con la comparsa dei primi esemplari di ceramica greca, mentre si forma un vero e proprio artigianato, che si esprime attraverso la produzione intensiva della ceramica c.d. a tenda, che proprio in Basilicata, e precisamente nelle necropoli di S. Teodoro e di Chiaromonte-Serrone, ha i suoi prototipi già nel IX secolo a.C. La sintassi decorativa dei vasi a tenda si sviluppa sotto l’influenza della ceramica japigia, che nel corso dell’VIII secolo a.C. viene importata dalla Puglia. Mancano dati archeologici sufficienti per il secondo e il terzo quarto del VII secolo a.C. Se tale carenza rispecchia un momento di crisi del mondo indigeno della Basilicata della prima età del Ferro, le cause vanno forse ricercate nell’arrivo dei Greci sulla costa (cir. J. de La Genière) e per le aree interne ai primi movimenti di espansione delle popolazioni sannitiche, che, con buona probabilità, è possibile retrodatare alla fine dell’VIII secolo a.C. sulla base di un passo di Strabone (cfr. F. Maddoli). Nella seconda metà del VII secolo a.C. rifioriscono numerosissimi centri e altri ne sorgono. La presenza dei Greci sulla costa è di fondamentale importanza nello sviluppo degli scambi commerciali e culturali e delle attività produttive locali.

G. TOCCO – La Basilicata nell’Età del Ferro

Add Your Comment

Codice Fiscale: 01322310481 Powered by Webshop – Web Agency Pescara