Atti della XXXIX riunione scientifica IIPP “Materie prime e scambi nella preistoria italiana”
L’indagine è stata condotta su un campione di fibule rinvenute in tombe della fase antica e di quella recente della prima età del ferro laziali, dal sepolcreto di Osteria dell’Osa (Roma). Si voleva verificare l’eventuale esistenza di tecniche costruttive diverse in reperti provenienti da aree differenti, quella laziale e quella villanoviana. Sono state selezionate fibule di tipi caratteristicamente laziali e non, nonché esemplari più tardi, della prima età del ferro avanzata. Sono stati creati 4 gruppi: I gruppo, fibule laziali della fase antica della prima età del ferro; II gruppo, fibule di tipo villanoviano anch’esse della fase antica della prima età del ferro; III gruppo, fibula di tipo meridionale della fase antica della prima età del ferro; IV gruppo, fibule della fase recente della prima età del ferro. I campioni sono stati esaminati al microscopio ottico metallografico e mediante fluorescenza X (ED-XRF). Le fibule più antiche hanno di norma valori di microdurezza superiori rispetto ai pezzi più tardi. Le fibule più antiche infatti avevano bisogno di una quantità di lavoro maggiore rispetto a quelle più tarde, realizzate con processi più standardizzati. Gli esemplari del primo gruppo hanno un tenore di stagno assai elevato. Nel contempo gli stessi pezzi presentano percentuali di piombo maggiori che quelli del secondo gruppo ed anzi avvicinabili al quarto gruppo. Il piombo è comunque osservabile in tracce significative in pressoché tutti i pezzi. Mentre le fibule più antiche della necropoli dell’Osa sono facilmente differenziabili da quelle immediatamente successive, più labili, ma non per questo meno significativi, sono gli indizi che sembrano distinguere i pezzi di produzione locale da quelli d’importazione fra i materiali del II periodo laziale.