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Le incisioni fusiformi per sfregamento ripetuto nel mondo alpino centro-occidentale

Atti della XXXI riunione scientifica IIPP “La Valle d’Aosta nel quadro della preistoria e protostoria dell’arco alpino centro-occidentale”

Nell’arco alpino, in particolare centrale e occidentale ed in Liguria, da numerosi anni, tra le incisioni rupestri di tipo simbolico e figurativo, preistoriche, protostoriche e di tradizione, vengono in luce incisioni di tipo fusiforme per graffi ripetuti, spesso associate a coppelle. Tali manufatti, genericamente chiamati «affilatoi», «polissoires», «lisciatoi», sono quasi sempre stati considerati quali risultato di interventi umani e più precisamente operazioni tese a rifinire strumenti d’uso, litici e metallici, quali asce, coltelli, pugnali o lame in genere e bulini; prodotti di fusione e forgiatura. I siti ricchi di opere di codesta categoria sono la Valle Camonica, dove sono presenti tanto associate ad incisioni di tipo figurativo quanto su rocce isolate ed in posizioni dominanti, in presenza ed in assenza di acqua; la Valtellina, in situazioni del tutto simili a quelle camune ma anche in concentrazioni numericamente elevate ed oltre quota 2000, come sul Monte Torena nella VaI Belviso; a Pianvalle di Corno, nell’ambito di un insediamento protostorico di fonditori, nell’ Alto Novarese, in Valle d’Aosta, tanto su massi, come quello di Excener, quanto su rocce come a Chenal. Le Alpi occidentali ospitano numerosi segni fusiformi per graffi ripetuti, come ad esempio quelli di Camparnaldo di Caprié, di Siliodo-Camporossetto di Condove, di Colle della Frai di Rubiana in Val di Susa, quelle di Losone nelle valli di Lanzo e tanti altri meno conosciuti. Particolarmente ricca ne è la Liguria, con presenze non solo ai Balzi Rossi, dove trovano una precisa collocazione cronologica, ma anche su numerose rocce e massi. Particolarmente rilevante è il loro numero su rocce del Monte Beigua. Il rinvenimento di grandi concentrazioni di incisioni fusiformi per graffi o sfregamento ripetuto, in numerosi siti alpini e l’analisi degli stessi hanno permesso di individuare caratteri distintivi di queste manifestazioni culturali. Oggi è quindi possibile, in alcuni casi, capire quali realmente siano i segni risultato di azioni finalizzate a scopi pratici e quali siano quelli che esulano da un contesto e da finalità prettamente materiali. La riconosciuta realizzazione di incisioni fusiformi anche in età storica, del tutto simili a quelle preistoriche, in contesti databili e delle quali si conoscono i contenuti ideologici, permette di tentare di formulare ipotesi interpretative anche di quelle antiche. La riproduzione sperimentale di diversi segni fusiformi permette di avvicinarci alla gestualità degli operatori del passato.

A. PRIULI – Le incisioni fusiformi per sfregamento ripetuto nel mondo alpino centro-occidentale

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