Atti della XXXIX riunione scientifica IIPP “Materie prime e scambi nella preistoria italiana”
I manufatti oggetto di studio provengono dall’insediamento palafitticolo dell’età del Bronzo del Lavagnone di Desenzano del Garda (BS). L’analisi delle pietre suggerisce una correlazione tra la funzione del manufatto e il tipo di supporto utilizzato per confezionarlo: ad es. gli ornamenti (pendagli e brassard d’arciere) sono di steatite e di siltite, i lisciatoi sono prevalentemente di serpentinite, i levigatoi di aste di freccia e i pesi sono di arenaria. L’assenza di oggetti dell’età del Bronzo di eclogite e di giadeite, pietre importate dal Piemonte W nel Neolitico per produrre asce, supporta l’ipotesi che in questo periodo questi strumenti non fossero più prodotti. L’unica pietra importata è una lava dal Veneto. Delle due asce-martello una risale al Neolitico tardo ed è importata, l’altra appartiene a un tipo locale diffuso nel BA. Tre brassard d’arciere di siltite sono di tipo F della tipologia di Sangmeister, il quarto, di lava, è forse l’imitazione di un tipo dell’Est europeo. In tre casi le placchette provengono da livelli del BA. Due levigatoi di aste di freccia, di arenaria, hanno confronti in Europa in contesti campaniformi, mentre a sud delle Alpi il tipo sembra presente per tutta l’età del Bronzo. Gli ornamenti comprendono per lo più pendagli a disco forato e ad ascia di ascendenza neolitica e una piccola ascia neolitica in fase di lavorazione per essere trasformata in pendaglio. Il gruppo più numeroso è costituito dai levigatoi e percussori, ossia ciottoli, prevalentemente di serpentinite, dalla forma modificata più o meno intenzionalmente per abrasione in fase di lavorazione della ceramica, oppure asce neolitiche, riutilizzate con funzione differente da quella originaria. Quattro ciottoli di arenaria con solcatura mediana sono interpretati come pesi da bilancia e la loro posizione stratigrafica permette di attribuirli al BM I.