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Rapporti tra Sardegna e Toscana nell’Eneolitico finale – primo Bronzo: la Grotta del Fontino nel grossetano

Atti della XXII riunione scientifica IIPP, in Sardegna centro-settentrionale

Sono presentati in questo lavoro alcuni prodotti della cultura campaniforme provenienti dalla Grotta del Fontino (Com. di Montepescali, Prov. di Grosseto). Questa cavità fu adibita a sepoltura collettiva in un arco di tempo comprendente l’età eneolitica e gli inizi dell’etàdel Bronzo: il suo deposito ha restituito, oltre a resti scheletrici umani ed animali, un abbondantissimo materiale archeologico costituito da prodotti fittili, litici, ossei e metallici. I prodotti campaniformi consistono in tre tazze ed una ciotola decorate, un « brassard », una cuspide di freccia litica e due bottoni in osso con perforazione a V; a questi oggetti sono quasi sicuramente associabili anche una brocca con decoro di stile campaniforme ed i resti di cinque vasi polipodi non decorati.
Dalle sue caratteristiche tipologiche, che trovano i confronti più numerosi in Sardegna e nel Midi francese (in particolare nella regione dell’Aude), il complesso campaniforme del Fontino appare principalmente appartenente all’area culturale del Mediterraneo occidentale; tuttavia alcuni elementi (il brassard, la brocca, i vasi polipodi) lasciano supporre dei rapporti anche con complessi campaniformi dell’Italia settentrionale e dell’Europa centrale. Si prospetta, come semplice ipotesi di lavoro, la presenza nel Campaniforme italiano di alcune fasi (almeno tre), dovute ad apporti diversi e successivi: il Campaniforme del Fontino apparterrebbe ad una fase «intermedia» (Eneolitico finale/inizi del Bronzo), molto estesa geograficamente, con una produzione molto varia nelle forme e nei motivi decorativi, caratterizzata da movimenti e contatti con aree diverse, dell’Ovest e del Nord, specie in territori aventi una posizione intermedia come la Sardegna e la Toscana. È una fase che sembra essersi sviluppata prima della affermazione della cultura di Polada: al Fontino, come in altre stazioni campaniformi italiane quali Monte Covolo, Sant’Ilario, Rubiera, non si sono infatti trovati, nel materiale archeologico associato, elementi tipicamente poladiani. Nell’ultima parte del lavoro si accenna infine al contesto archeologico in cui il Campaniforme del Fontino è inserito e che è attualmente in corso di studio: tale contesto presenta una tipologia assai complessa (tra cui prodotti di tradizione lagozziana, della cultura di Rinaldone, di culture eneolitiche tipiche della Toscana centrosettentrionale). Di questo materiale vengono presentati alcuni esemplari, e cioè un vaso quadripode decorato, una fruttiera, una collana, due pugnali in rame.

A. VIGLIARDI – Rapporti tra Sardegna e Toscana nell’Eneolitico finale – primo Bronzo: la Grotta del Fontino nel grossetano

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