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Un problema da discutere e non dimenticare: le terremare emiliane

Atti della XIX riunione scientifica IIPP, in Emilia e Romagna

Dopo di aver ricordato le origini e gli sviluppi della «teoria terramaricola» elaborata dal Chierici poi ripresa ed ampliata dal Pigorini, vengono passati in rapida rassegna gli autori che in prosieguo di tempo aderirono alla formulazione chiericiana sulla struttura dell’abitato terramaricolo (Helbig, von Duhn) e quelli che più o meno apertamente la ripudiarono (Brizio, Grènier, Nissen, Ducati). Ma il più implacabile denigratore delle terremare fu il Patroni, le cui invettive riproducevano il basso livello scientifico in cui erano scaduti quegli studiosi che si erano lasciati ammaliare dalla retorica nazionalistica mussoliniana. A queste assurde e ridicole elucubrazioni, il Degani contrappone la pervicace volontà e laboriosità dei terramaricoli emiliani, cioè un popolo di contadini e operai metallurgi che raggiunsero un modello di alto livello socio-economico.

M. DEGANI – Un problema da discutere e non dimenticare: le terremare emiliane

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