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Evolution de la civilisation de Cucuteni à la lumière des nouvelles fouilles archéologiques de Cucuteni-Baiceni

Rivista di Scienze Preistoriche, vol. XX, (1965)

Il problema dell’evoluzione della cultura di Cucuteni è stato studiato nel 1909 e 1910, per la prima volta, dallo studioso tedesco H. Schrnidt, in seguito a scavi da lui stesso effettuati nei giacimenti neolitici a ceramica dipinta di Cetatuia e Dìmbul Morii di Cucuteni-Baiceni. Basandosi sulle osservazioni stratigrafiche nonchè su di una minuziosa analisi stilistica, lo Schmidt, nella sua monografia sulle scoperte di Cucuteni pubblicata nel 1932, ha determinato le tappe dell’evoluzione della cultura di Cucuteni, che furono da lui chiamate Cucuteni A, A-B e B. Nel 1961, gli archeologi rumeni dell’Istituto di Storia e di Archeologia di Iasi, ripresero gli scavi. nelle due stazioni neolitiche di Cucuteni-Baiceni, di cui una è posta su una collina (Cetatuia) e l’altra nella vallata (Dìmbul Morii). Le ricerche relative alla Civiltà della ceramica dipinta hanno portato ad una migliore conoscenza dell’evoluzione della cultura di Cucuteni e, a tale scopo, furono utilizzati sia i dati stratigrafici verticali ed orizzontali che quelli di ordine stilistico- tipologico. Si sono potute cosi precisare tre fasi nello sviluppo della civiltà di Cucuteni (A, A2-3 e A3) di cui la prima, più antica, a Dili1bul Morii, e l’altra più recente(A2 e A3) sulla collina di Cetatuia. Si è potuto anche suddividere in due tappe la fase Cucuteni AH, di cui la prima è ben rappresentata a Dimbul Morii (Cucuteni AH1) e l’altra, non così bene illustrata, a Cetatuia (Cucuteni AH ). Queste tappe sono determinate non solo dalla stratigrafia orizzontale ma anche dagli stili della ceramica dipinta. D’altronde, durante gli scavi di Cetatuia, sono state confermate due tappe nell’evoluzione della fase Cucuteni H, di cui una più antica (Cucuteni H ), caratterizzata dall’associazione degli stili δ e ε (secondo la classificazione dello Schmidt), e l’altra più recente (Cucuteni H2) attestata dalla presenza dello stile ζ accanto a quello ε. Risultati importanti sono stati pure ottenuti per ciò che riguarda il genere di vita e di pensiero delle tribù appartenenti a questa meravigliosa cultura neolitica della ceramica dipinta. A questo punto occorre ricordare che mentre lo Schmidt non ha ricercato sul posto nessuna delle abitazioni neolitiche di Cetatuia, grazie ai recenti scavi archeologici si è invece riusciti ad identificare un discreto numero di abitazioni, caratterizzate da piattaforme di terracotta o in pietra, che servivano da pavimento e che rappresentano un «unicum» per il Neolitico. I recenti scavi archeologici di Cucuteni-Haiceni, ripresi ogni anno sin dal 1961, non si sono limitati alla ricerca di quest’ampio complesso culturale neolitico, il quale, essendo molto più esteso, raggiunge anche altre stazioni, dal periodo geto-dacio (III- II secolo a. C.) di Mlada, all’inizio dell’epoca delle migrazioni (III-IV secolo d. C.) ed alla fine dell’epoca pre-feudale (IX-X secolo). Queste scoperte hanno permesso una migliore conoscenza dei diversi aspetti dell’antica storia della Moldavia.

M. PETRESCU DIMBOVITA – Evolution de la civilisation de Cucuteni à la lumière des nouvelles fouilles archéologiques de Cucuteni-Baiceni

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